Il contenuto integrale è riservato solo agli utenti abbonati che hanno effettuato la Login.
Non sei ancora abbonato? ABBONATI SUBITO
ABBONATI ONLINE | Preferisci vedere il prodotto insieme a un nostro esperto? |
---|---|
Abbonamento al portale
|
|
La disciplina di cui all'art. 32, comma 4, lett. c), l. n. 183 del 2010, opera non solo quando il lavoratore contesti la legittimità del trasferimento, invocando la permanenza del proprio rapporto in capo al cedente, ma anche nell'ipotesi inversa, nella quale l'interessato vanti il diritto, negatogli, a proseguire il rapporto presso il cessionario. Invero, in entrambi i casi si discute dell'imputazione del rapporto in capo all'uno o all'altro datore di lavoro, e quindi assume eguale rilievo la finalità, chiaramente perseguita dal legislatore di far emergere celermente un contenzioso suscettibile di incidere sulla consistenza occupazionale del plesso aziendale, contrastando “pratiche di rallentamento dei tempi del contenzioso giudiziario che finirebbero per provocare una moltiplicazione degli effetti economici in caso di eventuale sentenza favorevole”...
Leggi dopo |