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Giurisprudenza commentata |
L’obbligo vaccinale anti-Covid nelle strutture sanitarie si estende al personale amministrativo
Corte Appello Torino,
La sentenza in commento si snoda intorno alla corretta interpretazione dell'art. 4-ter, D.l. n. 44/2021, considerato il pomo della discordia nella vicenda sottoposta al vaglio giudiziale riguardante l'estensione dell'obbligo vaccinale al personale non adibito a mansioni sanitarie.
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Licenziamento collettivo: configurabilità di un unico centro di imputazione del rapporto di lavoro
Cass., sez. lav.
La decisione in esame involge la tematica della configurabilità dell'esistenza di un unico centro di imputazione del rapporto di lavoro, ai fini della estensione selettiva della platea lavorativa, cui applicare i criteri di cui all'art. 5, L. n. 223/1991, in ipotesi di licenziamento collettivo.
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Licenziamento illegittimo: al trattamento pensionistico non si applica la detrazione dell'aliunde perceptum
Cass., sez. lav.
La sentenza in commento evidenzia un valore aggiunto approfondendo l'appartenenza del risarcimento del danno per illegittimo licenziamento al più ampio genus del risarcimento per inadempimento contrattuale di cui all'art. 1223 c.c., esaminando altresì i presupposti costituitivi ai fini della quantificazione del danno risarcibile.
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Licenziamento per giustificato motivo oggettivo e violazione dell'obbligo di repêchage
Cass., sez. lav.
La Corte di cassazione esamina le seguenti questioni: i) la disciplina riguardante l'onere di allegazione dell'impossibilità dell'obbligo di repêchage del dipendente licenziato; ii) l'applicabilità della tutela reintegratoria nel caso di violazione dell'obbligo di repêchage da parte del datore di lavoro che ha intimato il licenziamento.
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Quando il lavoratore può rifiutarsi di svolgere mansioni inferiori?
Cass., sez. lav.
Può un dipendente rifiutarsi di svolgere mansioni di livello inferiore rispetto al proprio inquadramento? In quali casi tale rifiuto può definirsi legittimo? L'ordinanza in commento permette di fare il punto sull'istituto dell'autotutela del lavoratore, ovvero quando quest'ultimo può legittimamente rifiutarsi di adempiere ad un ordine intimato dal datore di lavoro.
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Licenziamento disciplinare e abuso di permessi sindacali da parte del dirigente sindacale
Cass., sez. lav.
La Corte di Cassazione, nell'ordinanza in commento, si pronuncia sul caso di un lavoratore licenziato per l'asserita indebita fruizione del permesso sindacale ex art. 30 L. n. 300/1970, concessogli dall'azienda.
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Condotte persecutorie e stress lavoro-correlato: la nuova concezione sistemica della Cassazione
Lavori usurantiDue casi recentemente decisi dalla Corte di cassazione riportano al centro della discussione il tema dei rapporti tra le condotte persecutorie (principalmente mobbing e straining) e lo stress lavorativo.
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Vertenza sindacale e critiche espresse sul web. Qual è il confine tra diritto di critica e diffamazione?
Cass. pen.,
La questione principale della pronuncia in commento concerne l'individuazione del confine tra l'esercizio del diritto di critica – che si concretizza nella libertà di manifestazione del pensiero, garantita dall'art. 21 Cost. e dall'art. 10 della Convenzione EDU – e la commissione del reato di diffamazione, che consiste nell'offesa dell'altrui reputazione attraverso una comunicazione che coinvolga più persone.
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Lavoratore che assiste un disabile e diritto a non essere trasferito: portata e bilanciamento con specifiche situazioni oggettive
Cass., sez. lav.
Nella pronuncia in commento, giuridicamente la quaestio iuris sottesa alla vicenda, attiene alla portata della tutela prevista dall'art. 33, comma 5, laddove dispone che “Il lavoratore di cui al comma 3 […] non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede”. Si tratta di una norma speciale rispetto a quella generale in ambito lavoristico, di cui all'art. 2013 c.c., in tema di esercizio del potere datoriale di disporre il trasferimento del lavoratore.
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Prescrizione dei crediti retributivi nella successione di contratti a termine
Cass., sez. lav., ord.
Nell'ipotesi di successione di contratti a tempo determinato, il termine di prescrizione dei crediti retributivi decorre dal momento in cui sorge il diritto; a nulla rileva il concetto di metus, centrale nel dibattito giurisprudenziale e relativo alla prescrizione di tali crediti nei rapporti a tempo indeterminato.
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