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Giurisprudenza commentata |
Recesso da CCNL, clausola di ultrattività e condotta antisindacale
Tribunale Roma, decr.
Non costituisce condotta antisindacale, ai sensi dell'art. 28 dello Statuto dei lavoratori, il comportamento del datore di lavoro il quale abbia sottoscritto un nuovo contratto collettivo, sostituendo il trattamento in precedenza applicato, frutto di accordo con alcune organizzazioni sindacali...
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Distinte azioni di impugnazione del medesimo atto di licenziamento per ragioni diverse
Cass., sez. lav.
In caso di proposizione di distinte azioni di impugnazione, per ragioni diverse, del medesimo atto di licenziamento, non sussiste litispendenza tra i due giudizi, pur aventi ad oggetto la medesima vicenda sostanziale; tuttavia, la proponibilità di una nuova iniziativa giudiziaria resta condizionata alla sussistenza di un interesse oggettivo del lavoratore al frazionamento della tutela avverso l'unico atto di recesso.
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Conversione del contratto a termine dopo il 7 marzo 2015: non sempre si applica la tutela “degradata”
Tribunale Milano
Secondo una interpretazione costituzionalmente orientata, non può considerarsi nuovo assunto ai sensi dell'art. 1 co. 2 d.lgs. n. 23/2015, il lavoratore il cui contratto a termine, stipulato prima dell'entrate in vigore del decreto suddetto...
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Licenziamento per giustificato motivo oggettivo conseguente alla cessazione di attività in periodo emergenziale
Tribunale Roma
Nell'ipotesi di licenziamento per cessazione dell'attività aziendale in periodo emergenziale, l'art. 14 d.l. 14 agosto 2020 va interpretato nel senso che il datore di lavoro non può limitarsi a fornire la prova di non svolgere alcuna attività, ma deve provare che l'attività di impresa è cessata in modo definitivo, in conseguenza della messa in liquidazione della società senza continuazione...
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Le rinunce e le transazioni di cui all'articolo 2113 c.c., se intervenute in sede protetta, sono sempre valide?
Cass., sez. lav.
In tema di atti abdicativi di diritti posti in essere dal lavoratore subordinato, le rinunce e le transazioni aventi ad oggetto diritti previsti da disposizioni inderogabili di leggi o di contratti collettivi e contenute in verbali di conciliazione conclusi in sede sindacale non sono impugnabili, a patto che l'assistenza prestata dai rappresentanti sindacali al lavoratore sia stata effettiva...
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Sospensione lavorativa e ricorso alla CIGO: sulla corretta valutazione del periculum in mora
Tribunale Roma
L'irreparabilità del danno, richiesta ai fini della concessione di un provvedimento cautelare, è certamente configurabile in caso di diritti primari attinenti la sfera personale. Quando essa attiene invece ad aspetti economici, poiché tali sono sempre risarcibili per loro natura, il pregiudizio non appare mai irreparabile...
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Sanzione intimata al lavoratore che rifiuta di indossare la mascherina: se a fare causa è il datore di lavoro
Tribunale Venezia
‹‹Nella situazione tragica in cui il Paese e il mondo intero si sono trovati a causa dell'epidemia da Covid-19, l'imposizione ai lavoratori dell'utilizzo della mascherina […] non è certo misura irrazionale o eccessivamente gravosa, ma risponde pienamente al dovere datoriale di tutelare al meglio i propri dipendenti››.
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Licenziamento collettivo di dirigenti e blocco Covid: orientamenti alternativi del Tribunale di Milano
Tribunale Milano
La revoca di quattro dei sei originari licenziamenti intervenuta successivamente all’intimazione degli stessi è del tutto irrilevante ed è inidonea a impedire l’integrazione della fattispecie di licenziamento collettivo ai sensi dell’art. 24 della L. 223/1991, individuandosi, a tal fine, l'evento qualificabile come licenziamento nella volontà del datore di lavoro di porre fine ai rapporti di lavoro...
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La maestra si rifiuta di indossare la maschierina: il licenziamento è legittimo
Tribunale Trento
In considerazione della normativa pandemica e della qualificazione della mascherina protettiva delle vie aeree quale dispositivo di protezione individuale, il reiterato rifiuto dell'insegnante di indossarla durante l'espletamento delle mansioni è condotta che legittima il licenziamento disciplinare, in assenza di certificazione medica che attesti l'incompatibilità del suo uso con le specifiche situazioni di salute dell'interessata.
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Sopravvivenza dei controlli cd. “difensivi” dopo la modifica dell'art. 4 st. lav.
Cass., sez. lav.
Sono consentiti i controlli anche tecnologici posti in essere dal datore di lavoro finalizzati alla tutela di beni estranei al rapporto di lavoro o ad evitare comportamenti illeciti, in presenza di un fondato sospetto circa la commissione di un illecito, purché sia assicurato un corretto bilanciamento tra le esigenze di protezione di interessi e beni aziendali, correlate alla libertà di iniziativa economica, rispetto alle imprescindibili tutele della dignità e della riservatezza del lavoratore...
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